La diocesi si schiera sulle elezioni europee e viene killerata dalla Lega. Succede a Padova. Dove la curia pubblica un documento intitolato Vota il futuro. E un capitolo è esplicitamente intitolato: Come cristiani, quale partito votare? Nessuna indicazione di sigle o leader di partito, però una chiara scelta di campo rispetto all’Europa. L’invito è: «Votare partiti e persone che con chiarezza sostengono il progetto Europa, quindi preferire gruppi parlamentari europei e persone che vogliono promuovere un’Europa fondata sui valori, sulla dignità della persona, dell’accoglienza, dell’integrazione, della sussidiarietà, dell’uguaglianza, della democrazia partecipata e della libertà, della salvaguardia del creato e di uno sviluppo integrale, della famiglia e della sacralità della vita».
Il documento ricorda: «Molti dei creatori del progetto europeo erano cattolici e diedero un contributo determinante alla definizione dei valori che stanno alla base dell’Ue. Si iniziò con la cooperazione economica per poi estendere le competenze delle istituzioni europee alla dimensione sociale e politica. Certo, l’integrazione non è ancora compiuta e molto resta da fare. Per questo bisogna che il prossimo parlamento europeo sia costituito da politici competenti, coraggiosi e motivati dai valori del bene comune. Occorre che responsabilmente individuiamo la collocazione dei partiti italiani all’interno dei gruppi parlamentari europei, leggiamo i loro programmi politici, ci informiamo sui candidati da votare».
Infine, dalla diocesi arriva un sollecito ai giovani: «A coloro che per la prima volta si recheranno alle urne e a tutti noi, l’invito a considerare che il futuro di ognuno e delle nostre comunità dipende anche dall’assetto che avrà il prossimo parlamento d’Europa. Pertanto, al di là degli slogan di parte, cerchiamo informazioni documentate, riflettiamo con serenità e andiamo tutti a votare: il futuro d’Europa è nelle nostre mani».
La Lega si sente esclusa dalle indicazioni della Chiesa locale e reagisce: «È un documento che fa più male che bene alla Chiesa che, come noto, ha altre finalità e altri scopi rispetto a quelli di una campagna elettorale. Forse bisogna auspicare un ruolo più attento e meno impositivo dell’Europa. Meglio pensare a una Chiesa che si occupa delle anime più che delle espressioni di voto dei fedeli. Forse in questo periodo la gente avrebbe bisogno più di una guida spirituale che di un indirizzo politico».
FdI e Fi non fanno fronte comune con la Lega: «La Chiesa fa bene – secondo FdI- a stimolare i fedeli a votare e anche a ribadire l’importanza di valori come l’accoglienza e l’integrazione»; «Valori condivisibili – sottolinea Fi – c’è bisogno di più Europa».
A Padova sembrano tornati guelfi e ghibellini. Ma il bello della democrazia è potere esprimere liberamente le proprie idee, ovviamente provocando consensi e dissensi.
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