Nelle Eolie sono previsti importanti investimenti nell’ambito del progetto volto a rendere le isole green al 100% entro il 2030 attraverso il conseguimento di sei obiettivi: l’installazione di impianti fotovoltaici, la realizzazione di un impianto geotermico a Panarea, l’efficientamento della rete idrica di Salina, la sostituzione gratuita degli scooter a benzina con scooter elettrici a favore degli isolani, la dotazione di autocompattatori elettrici per i rifiuti, la formazione di Comunità energetiche nelle isole maggiori.
Il Segretariato europeo – istituito dal 2018 dalla Commissione e dal Parlamento d’Europa – ha fondato l’’Agenda per la transizione energetica delle isole minori europee’ che dal 2023 ha coinvolto tutte le isole Eolie in un progetto più ampio, che comprende 30 isole e arcipelaghi europei, con l’obiettivo di utilizzare esclusivamente energia rinnovabile entro il 2030.
Nelle Eolie l’’Agenda per la transizione’ ha formato un gruppo di cui fanno parte i Comuni di Lipari, Malfa, Santa Maria Salina e Leni, il Dipartimento regionale dell’energia, Sel società elettrica liparese, Athanor geotech, le associazioni ‘Salina isola verde’, ‘Isole sostenibili’, ‘Tecnici eoliani’ e Federalberghi Isole Eolie.
Il 5 e il 6 giugno a Malfa nell’isola di Salina si terrà la 7^ edizione dei “Green Salina energia days” con tema i sei obiettivi previsti per la transizione green, dei progetti e degli investimenti relativi; a seguire il 7 giugno si svolgerà la 2^ edizione del “Bluee Island Day”.
Nell’ultimo anno si è registrata un’escalation del progetto verso la trasformazione verde: a Salina e a Lipari hanno sono stati stallati tanti nuovi impianti fotovoltaici, anche su edifici pubblici; si è concluso il primo bando per la sostituzione degli scooter; è in fase di progettazione l’impianto geotermico previsto a Panarea; l’ATI di Messina ha concluso lo studio di fattibilità per il dissalatore e la rete idrica a Salina.
Nelle Eolie risiedono all’incirca 16.000 persone e vengono consumati ogni anno: 76 GWh, 463 tonnellate di gas propano, circa 3 milioni di litri di benzina e 2,1 di gasolio con un’emissione di CO2 pari a 72.500 tonnellate l’anno. La prima fonte di inquinamento proviene dai collegamenti marittimi (60%), seguita dagli edifici (14%) dalla mobilità interna (13%) e dalle attività terziarie (10%) e infine dell’agricoltura e dall’industria (3%). Questi dati sono alla base del progetto ‘Nesoi’ con il contributo dell’Autorità Portuale e dell’Ati di Messina che prevede di abbattere le emissioni provocate dai collegamenti marittimi nonché di costruire i dissalatori che consentirebbero a Salina di avere l’acqua potabile senza che rifornita dalle navi cisterna al costo per lo Stato di oltre13 euro al mc.
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