C’è il via libera definitivo alla stretta sul Superbonus: vediamo
cosa cambia per le ristrutturazioni. Il quotidiano Repubblica, nella sua
edizione on line, ha riportato che, dopo la spaccatura nella Maggioranza e le
critiche di banche e imprese, il Decreto Superbonus ha ottenuto il via libera
definitivo alla Camera e diventa così legge.
La principale innovazione voluta dal Ministro dell’Economia,
Giancarlo Giorgetti, è stata il cosiddetto “spalma-detrazioni”: il periodo in
cui ripartire le detrazioni per le spese legate ai bonus edilizi sostenute da
Gennaio 2024 sale da quattro a dieci anni, con effetto retroattivo. Inoltre, è
arrivato anche lo stop dal 2025 alla compensazione per banche e assicurazioni
dei crediti con i contributi INPS e INAIL.
Questi due punti sono stati criticati
apertamente dall’ABI, l’Associazione Banche Italiane: le condizioni imposte (la
manovra sia retroattiva e ci sia stata un’eterna incertezza negli ultimi mesi)
hanno avuto come effetto principale quello di disincentivare gli istituti a
dare crediti, anche perché il rischio di default insieme a cantieri e ponteggi fermi
era ed è concreto.
Per quanto riguarda gli sconti in fattura, per il 2024 è confermato al 70%, che diventerà 65% nel 2025, per un massimo di 96 mila euro per ogni nucleo familiare, mentre per l’Ecobonus la soglia è al 50% fino al 2027 e passerà al 30% dal 2028 in poi. Vengono altresì stanziati 400 milioni di euro per chi ha avuto gravi danni all’abitazione nel sisma dell’Aquila del 2009 e di Amatrice del 2016.
Non resterà che vedere se effettivamente
questa misura in extremis potrà dare gli effetti desiderati, ovvero far
concludere i lavori senza che i cittadini coinvolti debbano tirar fuori un’ingente
quantità di soldi, mentre diventerà difficile effettuare opere di
ristrutturazione per chi non le ha fatte prima, quando c’erano maggiori sconti.
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