In Piemonte sono state 35.986 le asseverazioni depositate sui 944.690 edifici residenziali pari al 3,8%. Il costo medio a carico dello Stato è stato di 252.079 euro per edificio residenziale interessato da un intervento con il Superbonus.
Enzo Tanino, Presidente Confartigianato Imprese Edilizia Piemonte: “La rimodulazione della detraibilità in 10 anni delle spese sostenute per alcuni interventi edilizi a partire dal 2024 e, con effetto dalle compensazioni eseguite dal 1° gennaio 2025, il divieto per le banche di compensare i propri crediti d’imposta derivanti da cessione del credito con contributi previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, colpisce imprese e famiglie bloccando interventi di riqualificazione già avviati”.
“Ulteriore batosta per il comparto è la riduzione dell’aliquota agevolata per gli interventi recupero edilizio e riqualificazione energetica: dal 1° gennaio 2025 la detrazione è ridotta dal 50 al 36 per cento e dal 1/1/2028 passa al 30 per cento”.
Il settore edile rischia il default. Infatti, con il decreto 39/2024 il Governo ha deciso di mettere la parola fine al Superbonus inserendo un ritocco incisivo nelle detrazioni previsto dall’emendamento a firma del Ministro dell’Economia Giorgetti: l’allungamento a dieci rate del tempo di recupero di diversi sconti fiscali a partire dalle spese effettuate nel 2024.
Secondo i dati forniti dalla CGIA di Mestre, entro il 30 aprile scorso, gli interventi di ristrutturazione/efficientamento edilizio realizzati per mezzo del Superbonus sono stati poco meno di 500mila (precisamente 495.469). Il 4,1% del totale degli edifici residenziali presenti nel Paese è stato interessato dall’agevolazione fiscale.
A livello regionale è il Veneto ad aver registrato il ricorso più numeroso al 110%. Con 59.588 asseverazioni depositate, l’incidenza percentuale di queste ultime sul numero degli edifici residenziali esistenti è stata pari al 5,6 per cento.
In Piemonte sono state 35.986 le asseverazioni depositate sui 944.690 edifici residenziali pari al 3,8%.
A livello nazionale, l’onere medio a carico dello Stato è di 247.531 euro per edificio residenziale interessato da un intervento con il Superbonus. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.671 euro per edificio.
In Piemonte il costo medio a carico dello Stato è stato di 252.079 euro.
“L’obiettivo del Governo – commenta Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Imprese edilizia Piemonte – è quello di riportare i bonus casa all’interno della dichiarazione dei redditi, limitando il meccanismo come la cessione del credito e lo sconto in fattura. Tutta questo tira e molla sul Superbonus sta penalizzando le imprese edili italiane e piemontesi generando incertezza e crisi di liquidità. “
“La rimodulazione della detraibilità in 10 anni delle spese sostenute per alcuni interventi edilizi, a partire dal 2024 – continua Tanino- e il divieto, con effetto dalle compensazioni eseguite dal 1° gennaio 2025, per le banche di compensare i propri crediti d’imposta derivanti da cessione del credito con contributi previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, colpisce imprese e famiglie, bloccando interventi di riqualificazione già avviati”.
“Ulteriore batosta per il comparto-prosegue Tanino – è la riduzione dell’aliquota agevolata per gli interventi recupero edilizio e riqualificazione energetica: dal 1° gennaio 2025 la detrazione è ridotta dal 50 al 36 per cento e dal 1/1/2028 passa al 30 per cento”.
“Il nuovo decreto – continua Tanino – penalizzerà le imprese edili da cui le banche acquistano i crediti; infatti, più la compensazione si fa complicata, meno spazio fiscale hanno gli istituti per accogliere i crediti in entrata. La catena della cessione si arresterà e le aziende si troveranno impossibilitate a vendere i loro crediti. A breve si creerà un corto circuito e le imprese dovranno fare i conti con la mancanza di liquidità che avevano messo in conto di incassare.”
“Dalla pubblicazione dell’art. 11 del DL 24/2020 (decreto che ha sancito il superbonus 110%), – conclude Tanino – abbiamo subito 32 modifiche. Il contenuto dell’articolo è talmente “astruso, burocratico, complesso” che ha generato una valanga di interpelli alla Agenzia Entrate: circa 25.000 mila!
Noi chiediamo solo di lavorare con regole certe e non con una tale incertezza / burocrazia che allontana sempre di più i giovani dall’aspirazione a diventare imprenditori”.
C.S. Confartigianato Piemonte, G. Ch.
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