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Per i tifosi dell’Inter sarà molto facile vedere nel fondo di private equity Oaktree il “cattivo” nella storia vincente, perlomeno sul campo, della presidenza Zhang. La vicenda del prestito da 395 milioni, i cui termini di restituzione sono scaduti il 21 maggio, ha offerto una lezione molto “popolare” su come funzionano gli affari nel vituperato mondo dei fondi di private equity. Nel momento in cui scriviamo, è ormai sicuro il passaggio a Oaktree delle quote azionarie dell’Inter, che la famiglia Zhang aveva messo a garanzia del prestito.
Del resto, il presidente dell’Inter non ha fatto molto per rendere simpatica agli occhi dei tifosi la condotta del fondo Oaktree. “Abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato”, ha scritto Zhang in un comunicato che anticipa l’epilogo, “purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree”.

Dove stanno gli interessi di Oaktree

Per capire perché un fondo come Oaktree abbia deciso di non accogliere il tentativo di mantenere la proprietà dell’Inter da parte di Zhang, concedendo un nuovo prestito, bisogna tenere conto di come queste società traggano profitto dalle proprie operazioni. In breve, Oaktree ritiene di poter guadagnare più dalla vendita dell’Inter che dai cospicui interessi che potrebbe ricevere con un nuovo prestito concesso alla famiglia Zhang. Del resto, il club ha raggiunto crescenti risultati sportivi e ha di fronte a sé competizioni come il Mondiale per club che potranno contribuire a riportare i conti verso il pareggio. In queste condizioni, diventare proprietari della società Inter potrebbe essere relativamente più remunerativo, in caso di una vendita a breve termine.

Come fanno soldi i fondi di private equity

Di fatto, i fondi di private equity gestiscono direttamente le aziende di cui acquisiscono il controllo per un numero limitato di anni. L’obiettivo di queste acquisizioni a tempo determinato è riuscire a rivendere la società a un prezzo più alto rispetto a quello di acquisto. Per riuscirci nel modo più rapido (ecco l’origine della cattiva fama di questo settore) alcuni fondi possono decidere di tagliare in modo aggressivo i costi per conseguire un immediato miglioramento dei conti. Nel caso dell’Inter, questa strategia comporterebbe minori investimenti sui giocatori e un monte ingaggi più contenuto – anche se è ancora presto per affermarlo con certezza. Le altre leve utilizzate dai fondi consistono nel portare migliori pratiche di management e strategie che possano consentire alla società acquisita di crescere più in fretta. Una volta migliorati i conti dell’azienda, si passa alla fase di uscita (“exit”) dall’investimento: questa può avvenire in vari modi.

Nel caso più frequente, il fondo vende l’azienda a un altro gruppo societario concorrente (vendita strategica), oppure a un altro fondo di private equity. Un’altra tipologia di exit consiste nel far quotare l’azienda in Borsa (Ipo) e, anche in questo caso, l’obiettivo è vendere al mercato le azioni della società a un prezzo superiore rispetto a quello d’acquisto. Nel caso peggiore, l’azienda può essere fatta a pezzi e si fa cassa liquidando i suoi cespiti (ad esempio gli immobili) – un’operazione che può essere remunerativa se l’azienda in crisi viene comprata a poco prezzo.
Il finanziamento concesso a Zhang appartiene a un’altra famiglia di operazioni finanziarie nota come private debt. La differenza essenziale è che il debito non comporta per il fondo un’esposizione diretta alle sorti dell’azienda finanziata: il guadagno, in quel caso, è negli interessi che il debitore deve pagare a chi ha concesso il prestito. Tipicamente, viene considerata un’operazione a rischio più basso.

Tornando al caso dell’Inter, Oaktree, alla luce dell’attrattiva di un’Inter più prestigiosa e vincente, è pronta a cogliere l’occasione di acquisirne le quote dimostrandosi inflessibile rispetto alla scadenza del prestito concesso alla famiglia Zhang. L’exit che Oaktree ha in mente, ossia la vendita delle quote dell’Inter, potrebbe prospettarsi come remunerativa anche in tempi brevi, dal momento che i conti dell’Inter stanno riducendo il proprio passivo anno dopo anno.

Per i tifosi dell’Inter sarà molto facile vedere nel fondo di private equity Oaktree il “cattivo” nella storia vincente, perlomeno sul campo, della presidenza Zhang. La vicenda del prestito da 395 milioni, i cui termini di restituzione sono scaduti il 21 maggio, ha offerto una lezione molto “popolar…

 

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