A che punto siamo con gli incentivi auto 2024? Gli ultimi rumors dicono che, dopo l’ulteriore slittamento di questi giorni, il decreto Ecobonus potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale questo fine settimana. Intanto l’intero settore dell’automotive è in fermento e chiede- a gran voce- al Governo di sbloccare il mercato delle auto elettriche nel più breve tempo possibile.
Continua lo stallo sulla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sugli incentivi auto 2024. Il countdown era partito già nei giorni scorsi, dopo l’ok della Corte dei Conti. L’iter prevede che, dopo la pubblicazione in GU, venga aggiornata l’apposita piattaforma ministeriale per accedere all’ecobonus. In tal modo le domande potranno essere evase già a partire da giugno.
Il piano incentiva complessivamente l’intero comparto della mobilità elettrica con ben 950 milioni di euro. Non sorprende, dunque, che l’intero settore sia in fermento. Alcune case automobilistiche stanno proponendo già extra-sconti che andranno a sommarsi alle somme stanziate dal Governo. Tuttavia la richiesta è univoca: sbloccare gli incentivi auto 2024 in tempi rapidi per favorire il rilancio del settore.
Incentivi auto 2024: gli ultimi aggiornamenti
A risentire più degli altri di questa inerzia potrebbe essere il mercato delle auto elettriche, dove gli incentivi giocano un ruolo strategico per mitigare l’impatto dei costi dei veicoli. Motivo per il quale diversi Paesi europei hanno già disposto il piano incentivi.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è fondamentale affinché il decreto possa entrare in vigore. Si prevede uno stanziamento di 950 milioni di euro complessivi, così ripartiti:
- 240 milioni di euro per l’acquisto di auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km, prevalentemente elettriche, con un prezzo massimo di 35.000 euro esclusa Iva. L’incentivo base è di 6.000 euro, incrementabile di 5.000 euro con la rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 2, di 4.000 euro per i veicoli Euro 3, o di 3.000 euro per quelli Euro 4;
- 150 milioni per le ibride plug-in con emissioni da 21 a 60 g/km. Si potrà richiedere un contributo di 4.000 euro per l’acquisto di auto fino a 45.000 euro esclusa Iva. Cifra che può aumentare di ulteriori 4.000 euro con rottamazione di veicoli da Euro 0 a Euro 2, o di 2.000 euro per Euro 3 e 1.500 euro per Euro 4;
- 283 milioni per sostenere l’acquisto di auto con emissioni da 61 a 135 g/km. Riguarda vetture sia ibride sia a motore tradizionale a basso consumo, con un limite di prezzo di 35.000 euro esclusa Iva. Il contributo previsto è di 3.000 euro con rottamazione di veicoli da Euro 0 a Euro 2, 2.000 euro per Euro 3, e 1.500 euro per Euro 4.
Fino a 13.750 euro di incentivi sono previsti per i nuclei con Isee inferiore a 30.000 euro. È previsto un ulteriore sconto per l’installazione di nuovi impianti a Gpl o metano. In questo caso il contributo è di 400 euro per il Gpl e 800 euro per il metano.
Federauto e UNRAE, le principali associazioni di concessionari e costruttori esteri di automobili, hanno lanciato ieri un appello congiunto. Le associazioni chiedono al Governo e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di accelerare la pubblicazione del decreto e di attivare la piattaforma informatica per la prenotazione degli incentivi.
«La prolungata attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto– si legge nella nota stampa congiunta- sta causando gravi conseguenze all’intera filiera automotive, e i ritardi accumulati nei quasi sei mesi trascorsi dall’annuncio della rimodulazione degli incentivi non sono più giustificabili. La criticità della situazione è accentuata dal fatto che il 1° febbraio scorso il nuovo schema incentivante è stato ufficialmente presentato durante il Tavolo Automotive presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con dovizia di dettagli sui contributi unitari. E che gli incentivi, ancora non entrati in vigore, cesseranno di essere operativi alla fine dell’anno.»
Uno stallo, dunque, che sta penalizzando non solo i consumatori ma anche le reti di distribuzione, le agenzie di comunicazione, le concessionarie di pubblicità, le società finanziarie e le imprese di autonoleggio, interessate al modello del leasing sociale pur previsto nel piano incentivi auto 2024. Le associazioni sottolineano l’urgenza di ripristinare la normale operatività del settore, richiedendo che la pubblicazione del decreto si concretizzi entro la fine della settimana. Inoltre, auspicano che in futuro le misure a sostegno del settore siano strutturali e non temporanee, per evitare ulteriori interruzioni e incertezze.
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