APPIGNANO – Le rassicurazioni dell’assessorato regionale alla sanità guidato da Filippo Saltamartini: «restituiremo ai cittadini un servizio che manca dal 2010»
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«Non è posto in discussione l’impiego del contributo di 3 milioni di euro per la realizzazione di una rsa ad Appignano». Lo assicura l’assessorato regionale alla sanità, guidato dal leghista Filippo Saltamartini, intervenendo ad acque almeno superficialmente chetate nella diatriba a distanza che aveva interessato i due candidati sindaci Mariano Calamita (centrosinistra più Forza Italia) e Luca Buldorini (centrodestra, segretario provinciale del Carroccio).
«Nella casa di riposo di Appignano, gestita dall’Inrca, sono attualmente assistiti sette ospiti, nessuno dei quali, a seguito di valutazione multidimensionale, è risultato essere in possesso dei requisiti per essere ospitato in una casa di riposo, in considerazione del grado di non autosufficienza registrato – fa sapere l’assessorato – per tale ragione l’azienda, dopo aver incontrato la Fondazione Falconi e il Comune di Appignano, ha espresso la necessità per il Servizio sanitario regionale che la struttura torni a garantire i servizi propri dell’ente che si configura come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ossia quelli riabilitativi, vista la carenza di posti letto nelle strutture riabilitative. Da evidenziare, inoltre, che i pazienti hanno bisogni sanitari che proprio per il grado di non autosufficienza riscontrato non possono essere garantiti all’interno della struttura dove sono attualmente collocati. Pertanto la necessità di procedere ad una collocazione in strutture più idonee alla loro condizione di salute, rientra proprio nella necessità di garantire a queste persone l’assistenza di cui hanno bisogno. La necessità di restituire una struttura riabilitativa al territorio di Appignano scaturisce dalla necessità di sopperire ad una carenza che si è venuta a creare nel 2010, quando venne tolto il servizio, che oggi l’assessorato alla sanità è nelle condizioni di restituire al territorio e ai suoi cittadini».
Era stato proprio il sindaco Calamita, un mese fa, a lanciare l’allarme per il possibile taglio del contributo regionale per la realizzazione della nuova struttura.
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