Partono le iscrizioni ai centri estivi della città, ed è subito polemica: i genitori si scagliano contro le modalità di accesso ai voucher che, a loro dire, privilegiano chi non ha un’occupazione e un reddito. L’assessore all’Istruzione Gabriella Bessone replica: «Non c’è nessuna discriminazione, le tabelle Isee, che regolamentano il contributo da parte del Comune, si concentrano sulle fasce più svantaggiate, è sempre stato così per qualunque tipo di servizio. È ovvio che chi non ha un lavoro affronta maggiori difficoltà e parte apparentemente favorito». Intanto la protesta prende corpo sui social che diventano megafono virtuale di lamentele e malumori. «Leggo le indicazioni per il bonus centri estivi: punteggio minimo per chi lavora e massimo per chi è disoccupato. Questa è una contraddizione in termini visto che chi è fuori casa otto-nove ore al giorno ha più necessità di un supporto, mentre chi (purtroppo) non ha un lavoro può permettersi di trascorrere l’estate con i propri figli». Questo lo sfogo pubblicato su Facebook da una mamma, Silvia Reina, che ha deciso di condividere pubblicamente il suo dissenso. «Mio figlio ha tredici anni e frequenta la Marconi. Ho voluto farmi portavoce dei tanti genitori con cui mi sono confrontata e che come me faticano a gestire i tre mesi di vacanza scolastica dei loro bambini e ragazzi. E’ inconcepibile che noi che corriamo tutto il giorno non abbiamo nessun tipo di agevolazione».
«Sono una lavoratrice autonoma, ho un negozio di parrucchiera in piazza Adua e anche se il mio guadagno può sembrare più elevato di altri settori ho una tassazione elevatissima mentre le spese continuano ad aumentare anno dopo anno. Faccio i salti mortali e non capisco perché devo essere penalizzata rispetto ad altri. Molti genitori la pensano come me e mentre in questi giorni la città viene rivoltata come un calzino e le promesse si sprecano, il clima influenzato dalla campagna elettorale non cambia i fatti: noi genitori siamo soli, soprattutto se non siamo disoccupati. Vorrei avere una spiegazione da Palazzo Oropa».
E la risposta non si fa attendere. «I centri estivi si faranno e saranno, ancora una volta, nel segno dell’inclusione. Sono state adottate le modalità dell’anno scorso: verrà utilizzata la formula dei voucher, saranno compresi anche i bimbi dai 3 ai 6 anni e i ragazzi portatori di disabilità che potranno accedere senza limitazioni. Abbiamo fatto l’impossibile per riuscire a garantire questo sostegno. Il Comune ha posto come condizione per gli organizzatori che in ogni sito che sarà assegnato dovranno essere compresi anche bambini in età prescolare, e al tempo stesso verrà elargito un contributo economico per il personale di sostegno che aiuterà nell’accoglienza di bambini con disabilità».
Per usufruire dei contributi è necessario avere dei requisiti di base. In primis il possesso di un Isee minori, di importo non superiore a 25 mila euro, ma per quanto riguarda i minori con disabilità certificata, il voucher è stato riconosciuto anche se il reddito annuale supera la cifra base. La delibera prevede un aiuto economico alle famiglie, finalizzato al pagamento della retta di iscrizione. «Abbiamo già allargato le maglie per far accedere anche chi ha un deficit – conclude Bessone -. Più di questo non posso fare».
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