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Coinvolgere professionisti e mondo della politica per condividere la preoccupazione sul futuro dell’edilizia e confrontarsi sulla proposta di riordino dei bonus fiscali per la riqualificazione sismica ed energetica delle abitazioni predisposta dalla Commissione agevolazioni fiscali dell’Ordine degli Ingegneri di Verona. Una proposta che riguarda come promuovere le riqualificazioni abitative con premialità fiscali riviste in relazione alla consistenza degli interventi. Ma anche un appello affinché il documento sia preso in considerazione e riportato al Governo e alle sedi deputate. 

È questo l’obiettivo dell’incontro organizzato dall’Ordine degli Ingegneri nella propria sede in Via Santa Teresa, 12 a cui hanno partecipato presidenti di Ordini professionali ed esponenti politici nazionali, regionali e locali. Buona la risposta del mondo politico intervenuto al dibattito, interessati alla proposta espressa dall’Ordine professionale.

«Non abbiamo la presunzione di legiferare e di fare proposte di legge, non è il nostro compito.», ha detto in apertura il presidenteMatteo Limoni «Però la nostra categoria ha il dovere di proporre idee, provvedimenti ed intervenire su temi legati ai nostri settori di interesse. È proprio questo lo spirito con cui il nostro Ordine ha lavorato ed oggi propone questo documento di studio sul riordino degli incentivi fiscali in edilizia, affinché la “ratio” di questo testo possa essere un valido spunto al mondo della politica per condividerne i contenuti e poter fare delle proposte di legge che partano dalle indicazioni provenienti dagli addetti ai lavori. Figure professionali come le nostre si sono trovate ad applicare le leggi finora emanate in tema di incentivi fiscali, spesso subendole, ma, nonostante ciò, si sono prodigate a realizzare le opere incentivate nel rispetto di quanto richiesto da tali norme, garantendo cittadini e Stato con le proprie asseverazioni, rispettando quel principio di tutela della società che proviene dalla costituzione del nostro albo nazionale di cui lo scorso anno abbiamo festeggiato i 100 anni. Ricordo che la stragrande maggioranza delle famigerate truffe sui bonus edilizi, sono avvenute in quei bonus dove non era previsto il controllo e l’asseverazione del tecnico abilitato».

All’incontro organizzato nella sede dell’Ordine in Via Santa Teresa, 12 sono intervenuti il vicepresidente F.O.I.V.  Andrea Falsirollo, il presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Verona Matteo Faustini, la presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona Eleudomia Terragni, il presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Verona Romano Turri, il presidente dell’Ordine dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati della Provincia di Verona Per. Bruno Marchetti e il presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili ANCE Verona Carlo Trestini oltre a esponenti del mondo politico. In particolare, erano presenti l’europarlamentare Paolo Borchia (Lega), la senatrice Beatrice Lorenzin (Pd), l’onorevole Flavio Tosi (Forza Italia), i consiglieri regionali Marco Andreoli (Lega), Arturo Lorenzoni (Pd) e il consigliere comunale Carlo Beghini (Pd).

Il rischio, allo stato attuale, è di non recuperare il patrimonio edilizio abitativo per raggiungere gli obiettivi europei sull’efficientamento degli edifici energivori e ridurre la classe di rischio sismico. Serviranno incentivi fiscali certi e concreti – emerge dal documento degli ingegneri – altrimenti gli obiettivi europei resteranno un’utopia perché i proprietari di case che detengono gli edifici meno efficienti sia dal punto di vista energetico che antisismico sono le persone di classe sociale ed economica media-bassa che non riescono a detrarre i costi in dichiarazione. La Commissione ha studiato una filiera di generazione del credito fiscale grazie alla supervisione dei tecnici certificatori a garanzia dell’effettiva realizzazione delle opere nel rispetto degli importi e delle norme. Il documento prevede un’approvazione preliminare dell’Agenzia delle Entrate sulla tipologia di lavori e sugli importi su cui si vuole beneficiare degli incentivi fiscali, incisivi controlli nelle fasi salienti dalla progettazione alla fase costruttiva sino a fine lavori, dalla generazione del credito fiscale sino all’asseverazione e congruità della spesa, nonché responsabilizzare tutte le figure della filiera (committenti – progettisti – direttore lavori – tecnici banca – tecnici asseveratori – consulenti fiscali), al fine di avere certezza sul buon esito dell’operazione una volta realizzata la riqualificazione degli immobili, il tutto finalizzato a generare un credito fiscale scevro da ogni frode e nel rispetto delle regole, oltre che costituire una garanzia per le banche nel caso i proprietari degli immobili avessero necessità di finanziamenti per tali lavori.

«Il documento proposto dall’Ordine Ingegneri – spiegano i componenti della commissione agevolazioni fiscali per interventi edilizi che l’ha redatto, Marco Favalli e Luca Micheletti – ha lo scopo di dare dei suggerimenti rivedendo con equità le varie premialità fiscali in relazione alla consistenza e gradualità dell’intervento di recupero». Frediano Dabellan, coordinatore della commissione agevolazioni fiscali per interventi edilizi,ha esposto i criteri per l’accertamento dei requisiti per consentire l’utilizzo della cessione del credito o dello sconto in fattura per chi ne ha veramente bisogno introducendo un percorso agevolato di regolarizzazione degli edifici ma che sia funzionale alla riqualificazione energetica ed antisismica pesante con la contestuale possibilità di beneficiare delle detrazioni fiscali.Alice Bernabè, consigliere referente della stessa commissione agevolazioni fiscali per interventi edilizi, aggiunge «Il documento tratta anche sulla garanzia di solvibilità e competenza delle imprese esecutrici, al fine di evitare il blocco dei cantieri perché l’impresa non ha fonti economiche per acquistare il materiale e realizzare le opere nei tempi previsti, scongiurando la nascita di società poco affidabili e general contractor che intervengo senza storicità e solidità». 

«La missione di incentivi fiscali adeguati serve anche per ridurre l’evasione fiscale, con lavori fatturati. Incentivi troppo bassi stimoleranno il processo al contrario. Inoltre puntare sulla riqualificazione degli immobili residenziali significa tutelare e rivalutare i risparmi degli italiani che hanno da sempre investito sul “mattone” per garantire a sé ed alla propria famiglia un tetto di proprietà sopra la testa», concludeil presidente Limoni.

Così il presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona Matteo Faustini durante il suo intervento «È fondamentale che il riordino sia effettuato in modo da massimizzare l’impatto positivo sulle prestazioni energetiche degli edifici e da favorire la diffusione di soluzioni innovative e sostenibili. Inoltre, è importante che il sistema di incentivi sia semplice, trasparente, accessibile a tutti i cittadini e, soprattutto, duraturo nel tempo. Un riordino delle agevolazioni fiscali per l’edilizia ben congegnato, accompagnato da adeguate misure di supporto e informazione, può giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi ambiziosi fissati dalla direttiva “Case Green”, nel contributo alla lotta ai cambiamenti climatici e garantendo non solo la sopravvivenza, ma anche lo sviluppo del comparto del costruire».

«Accolgo con grande interesse le proposte dell’Ordine degli Ingegneri sul riordino degli incentivi fiscali per il recupero del patrimonio edilizio abitativo. Molte delle loro raccomandazioni trovano eco nelle nostre iniziative», sottolinea Luca Mantovani, vicepresidente di ANCE Verona con delega all’Area Fiscale, «soprattutto sulla necessità di semplificare l’Ecobonus attraverso criteri di efficienza energetica basati sui risultati effettivi. Questi suggerimenti sono un solido fondamento per rendere le politiche di incentivo più efficaci, flessibili e lungimiranti, garantendo giustizia sociale e protezione ambientale. Confidiamo quindi che questa collaborazione si traduca in scelte che favoriscano una sostenibilità reale e accessibile, spianando la strada a una transizione ecologica equa e inclusiva».

Beatrice Lorenzin «Gli incentivi all’edilizia sono serviti al nostro paese per l’ammodernamento del sistema edile italiano che è vecchio. Ma non è sufficiente. Abbiamo dei nodi irrisolti: come facciamo a rendere green le nostre abitazioni e a renderle compatibili dal punto di vista ambientale ed energetico oltre che sicure. Finita la stagione, in questo modo un po’ rocambolesco, del superbonus credo che bisognerà mettere in campo dei meccanismi che permetteranno agli italiani, non solo a quelli che se lo possono permettere, di poter affrontare queste spese».

Paolo Borchia: «L’economia del nostro Paese, in particolare del Nordest, è fortemente basata sullo sviluppo dell’edilizia. Il tema degli incentivi deve essere gestito in maniera più concreta e in grado di creare valore aggiunto. Mercoledì approderà in Consiglio dei ministri la Norma “Salva Casa” per regolarizzare le “piccole difformità” accumulate nel tempo dal nostro patrimonio immobiliare, che ha generato aspettative. Un altro tema è la direttiva europea “case green” su cui mi auguro si possa intervenire su alcune criticità a livello operativo soprattutto per il patrimonio immobiliare esistente. Sempre importante il dialogo tra politica e territorio per cui massimo interesse per trovare strumenti che perdano la caratteristica di essere dati a pioggia e vadano a essere maggiormente effettivi nella loro applicazione».  

Flavio Tosi: «Sull’ultimo provvedimento retroattivo restiamo perplessi sui contenuti e forma. È vero che il Superbonus è stato gestito malamente con percentuali eccessive però non si possono danneggiare imprese, condomini e famiglie modificando le regole a partita in corso. L’idea di dare degli incentivi al settore dell’edilizia, trainante per il paese, è buona ma va pianificata in maniera costante perché serve al settore e al paese per ammodernare il sistema edilizio. Una proposta che vada in questa direzione, di buon senso e praticabile nel lungo periodo, è un aiuto che si può provare a portare avanti in sede parlamentare».

Marco Andreoli, presidente della terza Commissione regionale, sottolinea «Conosco bene il tema del Superbonus per essere ingegnere edile, amministratore condominiale e cittadino beneficiario nel condominio in cui vivo. Si sarebbe dovuto investire di più sugli edifici pubblici come scuole, ospedali, case di riposo, caserme perché sono dei colabrodo sia energetici che sismici e sarebbe stato per lo Stato un debito buono. Oggi la politica è intervenuta per ascoltare una proposta interessante e che sarà riportata al Governo, competente per gli incentivi fiscali. In Regione abbiamo in partenza il Testo Unico sull’edilizia che farà sintesi delle varie leggi che ci sono e sarà una riforma epocale che detterà le regole per come si costruirà e ristrutturerà in Veneto per venti anni».

 

 

 

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