diGiulio Gori
Sul sito del festival tanti patrocini, ma alcuni si sfilano. Bettarini: è un esperimento
Prendi un luogo disertato dai turisti e promuovi un prodotto del territorio poco conosciuto. Anzi no: a Firenze, la città che ha inventato il mangificio e che ha copiato l’overtourism da Venezia, l’iniziativa culturale del momento è il festival della pizza al piazzale Michelangelo. Si chiama Pitti Pizza & Friends e andrà in scena dal 23 al 26 maggio, a ingresso libero. A organizzarlo è l’associazione Alimenta che vi organizzerà anche laboratori per le scuole alberghiere e per le elementari, e spiega che la festa «celebra la tradizione e l’autenticità della pizza italiana, promuovendo la sua rilevanza culturale e gastronomica».
Il ruolo di Destination Florence
A rilanciare l’evento attraverso il proprio sito web è Destination Florence Convention & Visitors Bureau, l’ente partner del Comune di Firenze che avrebbe, almeno il teoria, il compito di promuovere il turismo alternativo e valorizzare i luoghi meno battuti, anche per decongestionare il centro storico dalle masse di visitatori.
Lo stesso ente che un anno fa, attraverso una società partner, promuoveva i tour nel mangificio di via de’ Neri, con tanto di bonus saltafila per le schiacciate dell’Antico Vinaio.
I distinguo della direttrice Ferrari
Ora, però, a partire da Destination Florence, molti patrocinatori fanno un passo indietro: l’annuncio sul sito web della Fondazione «è un calendario che aggrega e raggruppa tutti gli eventi che si svolgono in città. Noi non siamo né coinvolti nell’organizzazione, né abbiamo patrocinato», dice la direttrice Carlotta Ferrari, malgrado sul sito della stessa Df sia riportato accanto all’evento, il bollino «qualità garantita da Df Convention & Visitors Bureau».
La stessa Ferrari lamenta con sarcasmo «il livello altissimo delle inchieste giornalistiche in questa città», anche se le facciamo notare che il problema è connesso al livello degli eventi organizzati a Firenze.
«Il grande onore del patrocinio della Camera di Commercio». O forse no
E se il profilo Facebook di Pitti Pizza & Friends, in un post, celebra che è «un grande onore annunciare che la Camera di Commercio di Firenze ha concesso il suo patrocinio», dalla stessa Camera di Commercio fanno sapere di aver ricevuto la richiesta ma di averla respinta. È il giallo della pizza.
Cosa pensa Pitti della pizza Pitti?
E Pitti? «Non ci riguarda. Noi come marchio Pitti siamo registrati per eventi, attività fieristica, moda. È come se uno aprisse un negozio che si chiama Pitti: non essendo noi registrati come marchio che fa vendita al dettaglio non ci riguarda e non abbiamo competenza», dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.
L’assessore Bettarini: «È una bella iniziativa culturale»
Di fronte a un festival che vanta numerosi patrocinatori, tra cui anche la Regione Toscana, chi non si tira indietro è Palazzo Vecchio, con l’assessore al Commercio Giovanni Bettarini che ha concesso il suolo pubblico e parla di «una bella iniziativa culturale».
Di fronte ai dubbi sulla necessità di un evento del genere, in una piazza già invasa da turisti, bus e automobili, per promuovere un prodotto famoso in tutto il mondo e che non rappresenta una tipicità del territorio fiorentino, Bettarini risponde che «il piazzale Michelangelo non è un luogo congestionato. Per questo abbiamo pensato di fare un esperimento e vedere come va».
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