ANCONA La continuità territoriale non decolla. Anche con il buon servizio garantito ora da SkyAlps, puntuale ed affidabile, i voli per Roma, Milano e Napoli partono e atterrano semi-vuoti (o proprio vuoti, come accaduto alla tratta mattutina Linate-Ancona di giovedì). Nel collegamento con Fiumicino sono anche stati modificati gli orari – il giovedì e la domenica ora si parte dal Sanzio alle 12,15 anziché alle 15,30 e il ritorno decolla alle 14,15 anziché alle 13,45 – ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Va modificata completamente l’impostazione del servizio, così da renderlo stabile e riabituare i marchigiani a usare l’aereo.
Il vertice
L’unico modo per farlo passa per un nuovo bando che recepisca le necessità del mercato e sia economicamente sostenibile.
E proprio a questo scopo, ieri all’ottavo piano di Palazzo Raffaello c’è stato un incontro tra il governatore Francesco Acquaroli ed i vertici dell’Enac – il presidente Pierluigi Di Palma e il direttore generale Alessio Quaranta, insieme alla direttrice territoriale regioni centro Silvia Ceccarelli – per individuare le condizioni da mettere nero su bianco per garantire appeal alla nuova gara. Primo confronto a cui ne seguirà un secondo dopo le elezioni europee. Nelle scorse settimane, la Regione ha commissionato alla società di consulenza economica Oxera un nuovo studio per rimodulare le compensazioni finanziarie alla base del contributo pubblico di Regione e Governo per i voli di continuità. Nel primo bando si assestavano, nel triennio, sui 9.467.117 euro per Linate, 5.546.438 per Fiumicino e 5.234.234 euro per Napoli. Cifre troppo basse per essere sostenibili sul mercato, come dimostrato dall’esperienza fallimentare di Aeroitalia.
Il fattore tempo
Ora si cerca di correggere il tiro con il nuovo studio, con Regione e Ministero alle Infrastrutture disposti ad aumentare le risorse da mettere a gara. Ma il problema sono i tempi. Anche mantenendo l’ossatura del bando e proseguendo sulla strada degli Oneri di servizio pubblico, qualunque modifica al bando richiede un passaggio con l’Unione europea per evitare la tagliola sugli aiuti di Stato. E come noto, gli uffici di Bruxelles non sono famosi per la rapidità di azione: il rischio di arrivare lunghi sulla scadenza di ottobre per la nuova gara è molto alto. Ma dall’asse Ancona-Roma trapela ottimismo: lo studio dovrebbe essere pronto entro giugno e se la procedura con l’Ue richiedesse più tempo del previsto, il servizio potrebbe proseguire alle attuali condizioni anche dopo ottobre, per poi andare a gara una volta avuto il disco verde della commissione europea Dg Move.
Il precedente
Uno scenario che ha già avuto un precedente nella continuità territoriale da e per la Sardegna. Anche se arrivare a ottobre con le carte in regola sarebbe obiettivamente meglio. C’è da correre, insomma. «Stiamo lavorando proficuamente e in sinergia con Enac e il Ministero per garantire ai cittadini un servizio di qualità che avvicini sempre di più le Marche alle principali direttrici», la promessa di Acquaroli.
Altre rotte all’orizzonte
E si stanno valutando anche altre rotte da abbinare ai tre hub domestici della continuità territoriale: collegamenti che sarebbero esterni alla gara ma che potrebbero renderla più appetibile. E se venisse confermata la condizione del bando che richiede due vettori basati al Sanzio, con un bouquet di tratte più ampio l’operazione sarebbe economicamente sostenibile. «C’è piena sintonia finalizzata alla tutela del diritto alla mobilità aerea dei cittadini della Regione», fa eco ad Acquaroli il presidente dell’Enac Di Palma. Ora però bisogna passare dalle parole ai fatti.
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