Grimaldi assicura 5mila turni in più #finsubitoagevolazioni

La fumata ha assunto i contorni del bianco come quella di una nave che sta per entrare…in porto. Ieri mattina i lavoratori della cooperativa Culp Flavio Gioia che opera all’interno dello scalo portuale di Salerno, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo con un sorriso che si colora di verde speranza per il futuro. Era stato infatti fissato presso la sede dell’autorità di sistema portuale della città di Arechi (in via Roma) l’incontro per capire le sorti dei 150 addetti entrati in uno stato di crisi e agitazione lo scorso mese, dopo il dimezzamento dei turni e i licenziamenti paventati che ora sembrerebbero essere scongiurati. Lo stato di agitazione cominciato ad aprile, con il conseguente rischio di licenziamento di 150 persone aveva fatto il giro dell’Italia. Dal mondo della politica a quello dei sindacati, la preoccupazione era tangibile. Dalle segreterie Filt Cisl, Cgil e Uil era arrivata la richiesta di incontro all’autorità di sistema portuale e al prefetto Esposito per cercare una soluzione. Incontro che aveva trovato nel confronto proprio con il numero uno del palazzo di governo cittadino una molla per andare avanti. Era terminato con applauso il tavolo del 24 aprile in prefettura con i rappresentanti sindacali insieme al presidente della Culp Flavio Gioia (cooperativa portuale), l’Adsp e il Comune di Salerno. Il tavolo si era concluso con una fumata (quasi) bianca e con un ri-aggiornamento ad una futura convocazione insieme ai maggiori player (imprese) che operano proprio all’interno del porto e con il presidente dell’Adsp per tentare una mediazione e per scongiurare il pericolo di un ulteriore abbassamento delle ore di lavoro e di turni extra che solitamente coprono proprio i soci della cooperativa. Incontro che ieri ha portato ai risultati sperati con Grimaldi Lines (tra i maggiori player) che sul tavolo ha portato un piano di 5.000 turni in più per i lavoratori.

L’ITER

L’allarme era stato lanciato dal presidente della Culp, Vincenzo D’Agostino, che – per una perdita nel bilancio – aveva paventato il rischio non solo di un taglio alle buste paga ma anche dei licenziamenti di massa, generando così la crisi sociale per tantissime famiglie salernitane. Un vero e proprio “modello Salerno” che rischiava di essere cancellato dopo essere stato emblema di positività e crescita. In sintesi: le imprese di movimentazione merci che operano nello scalo commerciale ricorrono ultimamente molto di più al lavoro “interno”, preferendo non utilizzare durante i picchi di lavoro i lavoratori della coop che operano a chiamata. Dunque, meno ore di lavoro, meno compensi e il conseguente “buco” nel bilancio. «Abbiamo apprezzato l’apertura di tutte le imprese al tavolo – hanno dichiarato Antonello Guerrazzi e Gerardo Arpino, segretari Cgil – in un’ottica di un confronto sinergico e positivo al fine di arrivare al salvataggio della cooperativa. Abbiamo apprezzato anche il lavoro svolto in questi giorni da parte dell’autorità di sistema».

Soddisfazione però che passa soprattutto tra le parole di D’Agostino che lunedì incontrerà anche gli altri operatori per mettere insieme gli altri pezzi di un puzzle che sembra delinearsi: «La Grimaldi si è messa a completa disposizione, arrivando all’incontro con un recupero turni fondamentale per noi, circa 5.000 in più. La prossima settimana incontreremo gli altri operatori per un recupero turni e adeguamento delle tariffe – ha annunciato il presidente – qualcuno si è spinto anche ad inserirci in un altro ciclo di lavoro. Il presidente dell’autorità di sistema portuale ci ha anche garantito l’impegno per l’articolo 199 ovvero un contributo economico in base ai turni che vengono persi, per ogni giornata di mancato avviamento. Tutta la portualità salernitana ha mostrato sensibilità nei confronti della compagnia e questo ci fa davvero felici».