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Procura di Venezia, 19 settembre 2023. Davanti alle domande della delegata italiana della Procura Europea, Donata Costa, un commerciante pakistano di Padova scuote la testa: Non ho mai ceduto la mia societ. Non sono mai andato da una commercialista a Frosinone. La richiesta di finanziamenti alla Simest? Mai compilata, mai vista…. E pi i finanzieri gli mettono sotto al naso documenti e fatture pi lui annichilisce. Una banda di truffatori lo aveva manipolato togliendogli tutto. Oggi sono pieno di debiti. Lavoro come facchino, abito da un connazionale perch sono stato sfrattato, mia moglie tornata in Pakistan…. La banda non ha fregato solo lui, ma anche tutti noi perch in fondo alla storia ci sono i soldi del Pnrr. Andiamo con ordine.
Il 9 aprile di quest’anno, a Strasburgo, il capo della procura europea Laura Kovesi spiega alla Commissione per il controllo dei bilanci dell’Europarlamento che nel 2023 i suoi delegati hanno avviato 258 indagini per frodi al Recovery Fund, al quale ogni Paese accede attraverso il Pnrr, con un danno stimato di quasi 2 miliardi di euro. E che circa 200 sono state aperte nel nostro Paese. Non perch ci sia un problema in Italia – precisa per Kovesi – ma perch in Italia le indagini le fanno. L’ultima proprio quella dell’ufficio di Venezia che, lo scorso aprile, ha portato all’arresto di 22 persone e sequestri preventivi per 600 milioni di euro. A capo dell’ associazione criminale c’ l’ex campione di sci Alex Mair e una rete di complici (tra i quali l’ex patron del Trapani, Maurizio De Simone) e prestanome che nell’arco di pochi mesi hanno messo in piedi una serie di truffe per intascare i fondi del Pnrr. E lo schema sempre lo stesso.
Come si costruisce la frode

Il negozio di alimentari e macelleria di Kalim a Padova – capitale sociale 900 euro – entra in crisi durante la pandemia. Nel giugno 2021 conosce un faccendiere (Franco Borghi che, in realt, il cacciatore di teste della banda) che promette di fargli avere 80 mila euro di finanziamento dalle banche per fronteggiare i debiti. Per consentire a Borghi di seguire la pratica, Kalim segue le sue istruzioni: aprire un conto intestato al negozio e consegnargli le credenziali, incluse quelle per usare la firma elettronica. E gli d pure 700 euro per la mediazione. Subito dopo Borghi smette di rispondergli al telefono e da l in poi la banda agisce per conto proprio: in quattro mesi gli toglie ogni cosa, senza che Kalim se ne renda conto. Il 7 dicembre 2021 vengono approvati i bilanci (gonfiati) dell’azienda: nel 2019 ricavi per 4,2 milioni, nel 2020 per 7,6 milioni. Il 17 gennaio 2022 la sede legale viene trasferita a Roma e cambia settore: non pi un alimentari ma una ditta di costruzioni che poi si chiamer Avion Energy srl. L’1 aprile 2022 la firma falsa di Kalim compare nell’atto in cui cede tutte le quote a un prestanome della banda: un cuoco con problemi di alcolismo seguito dai servizi sociali. Ma tutto questo serve solo a preparare il terreno alla truffa vera e propria.

Un gioco da ragazzi

L’1 febbraio 2022 la societ presenta un progetto di sviluppo alla Simest: 300 mila euro per creare una piattaforma informatica per la promozione e vendita di servizi edili online. Il 2 settembre 2022 la Simest accredita 150 mila euro sul conto della societ che, il giorno stesso, li gira su un conto in Slovacchia. Lo stesso meccanismo viene messo in atto con 24 aziende intestate a sbandati, carcerati e tossicodipendenti. Le societ chiedono finanziamenti per 4,6 milioni di euro e, al momento in cui la Finanza ferma tutto, Simest ha gi versato la prima trance a 14 di queste societ: per un totale di 1,725 milioni di euro.

Cos’ Simest

Simest una controllata di Cassa Depositi e Prestiti che dal 1991 ha il compito di sostenere la crescita all’estero delle imprese italiane attraverso la concessione di finanziamenti pubblici per l’internalizzazione, il supporto del credito alle esportazioni e la partecipazione al capitale di imprese. Negli anni ha distribuito 20 mila prestiti agevolati a 15 mila imprese per un totale di 3 miliardi di euro. Nel 2021 viene chiamata a gestire, in convenzione col ministero degli Esteri, un fondo da 1,2 miliardi di euro del Pnrr destinato ad aiutare le piccole e medie imprese nella transizione digitale ed ecologica, a partecipare a fiere e mostre e a sviluppare l’e-commerce con l’estero. Gli imprenditori dovevano presentare, entro maggio 2022 , il loro progetto di sviluppo e accedere cos al finanziamento a tasso agevolato (lo 0,051%) senza necessit di presentare garanzie, pi una quota del 25% a fondo perduto che sale al 40% per le aziende del Sud. Importo massimo: un milione di euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi medi che risultano dagli ultimi due bilanci approvati. per questo motivo che, prima di chiedere il finanziamento, la banda gonfia a dismisura i conti delle loro finte aziende.

Di chi la colpa?

Infine, le regole del fondo prevedono che se l’impresa richiedente non aveva i requisiti di ammissibilit richiesti per l’intervento essa dovr restituire il finanziamento erogato con gli interessi. Ma i prestanome nullatenenti servono proprio a non dover restituire alcunch. Motivo per cui i controlli andrebbero fatti prima di pagare e non dopo, quando i soldi sono spariti. Infatti, mentre l’inchiesta penale va avanti, il fascicolo stato trasmesso alla Corte dei Conti che, se c’ stata negligenza, dovr punire i dirigenti pubblici per mancata vigilanza. La truffa scoperta a Venezia ha sottratto lo 0,2% del fondo alimentato dal Pnrr, ma potrebbero essere molti di pi perch i magistrati europei in Italia stanno indagando su un altro centinaio di casi legati ai contributi distribuiti da Simest.

Il bonus facciate

Nello stesso periodo la Avion Energy ha accumulato nel suo cassetto fiscale 27 milioni di euro di agevolazioni sul bonus facciate per lavori mai svolti. Ha provato a venderli, ma l’unica operazione che riuscita a monetizzare con Poste Italiane che, a ottobre 2021, ha accreditato 470mila euro sul conto della societ. Anche in questo caso i soldi sono stati immediatamente trasferiti simulando il pagamento di fatture. Dall’inchiesta della procura europea emerge che quasi tutte le societ usate per truffare la Simest, tra il 2020 e il primo quadrimestre 2023, hanno generato crediti d’imposta per 600 milioni di euro in larga parte maturati proprio con il bonus facciate a fronte di lavori edili mai eseguiti. La Guardia di Finanza ha sequestrato tutto. Ma intanto, tra il 2021 e il 2022 sette societ sono comunque riuscite a cedere a Poste Italiane crediti per 17,7 milioni che nessuno recuperer pi.

15 maggio 2024 | 06:34

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