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Napoli, 12 Maggio – Lavorare e non avere un corretto versamento dei contributi può essere un vero trauma per il lavoratore, soprattutto se ce ne si rende conto dopo aver chiuso il rapporto di lavoro o peggio ancora se ci si trova dinanzi a questa problematica nel momento in cui si deve fare la domanda di pensione.

Solitamente però quello del mancato versamento dei contributi INPS è un tema di dibattito di cui si sente parlare soprattutto in relazione alle aziende e ai professionisti – a questo proposito il sito regime-forfettario.it chiarisce cosa comporta per una partita Iva non pagare i contributi INPS – ma in realtà si tratta di un argomento che può coinvolgere anche la Pubblica Amministrazione, i cui organismi in alcuni casi si rendono protagonisti di sviste o negligenze esattamente quanto i privati.

Ed è proprio per quanto riguarda l’ultimo caso che la recente circolare INPS n. 58/2024 ha introdotto dei chiarimenti importanti definendo che non è possibile che i contributi previdenziali che non sono stati versati dalle Pubbliche amministrazioni vadano in prescrizione.

Inoltre, l’Inps ha segnalato anche quali sono le sanzioni previste se le PA non prenderanno le misure corrette. Ecco nel dettaglio quali sono le indicazioni introdotte da questo chiarimento.

 

Cosa cambia con la nuova direttiva dell’Inps?

L’articolo 1, comma 16, del DL n. 215 del 30/12/2023, successivamente convertito nella legge n. 18 in data 23 febbraio 2024 hanno stabilito che sia inapplicabile la prescrizione per il mancato pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali che sono obbligatoriamente dovute da parte delle PA.

La disposizione viene applicata alla Gestione dei Dipendenti Pubblici per tutti i periodi di retribuzione fino al 31 dicembre del 2019 ed è valido anche per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata in riferimento ai contributi dovuti dalle PA.  

Attualmente per regolarizzare la propria posizione con questa proroga le Pubbliche Amministrazioni hanno tempo fino alla fine dell’anno, dopo di ché saranno sanzionate come riportato dalla chiarificazione dell’INPS.

Regime sanzionatorio

Un altro aspetto importante affrontato dalla circolare riguarda l’inapplicabilità del regime sanzionatorio.

Secondo l’articolo 1, comma 17, del Decreto-Legge n. 215/2023, le Pubbliche Amministrazioni che adempiono ai propri obblighi, anche in modalità rateale, entro il 31 dicembre 2024, non saranno tenute a corrispondere le sanzioni civili previste dai commi 8 e 9 dell’articolo 116 della legge n. 388/2000.

Le Pubbliche Amministrazioni devono però rispettare alcune condizioni affinché l’inapplicabilità delle sanzioni sia effettiva.

In primo luogo, la domanda di rateazione deve essere presentata entro il 31 dicembre 2024 e deve essere accolta dall’INPS. In caso di rigetto per mancanza di requisiti o per documentazione incompleta, le sanzioni civili continueranno ad applicarsi. Inoltre, anche se una domanda successiva viene accolta, l’inapplicabilità non avrà effetto retroattivo.

 

Opportunità per le pubbliche amministrazioni

La circolare INPS n. 58/2024 offre un’opportunità significativa alle Pubbliche Amministrazioni per regolarizzare eventuali irregolarità contributive. Di conseguenza, i dipendenti pubblici potranno beneficiare di una corretta trasposizione dei contributi all’interno delle loro posizioni assicurative, se questo non è stato fatto in precedenza.

 

Come devono procedere le PA?

Al fine di rispettare in modo corretto quanto previsto dalla normativa i relativi responsabili delle pubbliche amministrazioni dovranno seguire alcuni passi specifici, quali:

  • Identificare i periodi contributivi non ancora regolarizzati e scegliere la modalità di sistemazione più appropriata tra Uniemens/ListaPosPA e “Nuova PAssWeb”.
  • Presentare tempestivamente le comunicazioni contenenti tutti gli elementi necessari per quantificare la contribuzione dovuta.
  • Inviare la domanda di rateazione entro il 31 dicembre 2024, assicurandosi che la richiesta sia correttamente documentata.

Seguendo questi passaggi, le PA possono evitare tutte le eventuali sanzioni civili e garantire un accesso più equo ai benefici previdenziali per i loro dipendenti.

La circolare INPS n. 58/2024 rappresenta un quadro chiaro e dettagliato delle disposizioni relative ai contributi non versati dalle Pubbliche Amministrazioni, offrendo una preziosa finestra temporale per regolarizzare le posizioni assicurative dei dipendenti pubblici. Tuttavia, è essenziale che le PA agiscano prontamente per evitare complicazioni e garantire la giusta posizione contributiva dei propri dipendenti.

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