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Superbonus e bonus casa, non si fermano i correttivi del Governo. L’emendamento al DL n. 39/2024 introduce nuovi limiti all’uso dei crediti maturati, ma non solo. Bonus ristrutturazione slim dal 2028

Superbonus e bonus casa, nuova stretta in arrivo.

Con l’emendamento presentato in sede di conversione del DL n. 39/2024, vengono messe nero su bianco ulteriori disposizioni volte di fatto a limitare l’utilizzo in compensazione dei crediti fiscali maturati.

Non c’è solo la ripartizione obbligatoria in 10 anni, ma anche il divieto di cessione per le singole annualità, dando di fatto un “colpo di grazia” agli incapienti.

Sono quindi ancora una volta i bonus edilizi i protagonisti della settimana che si avvia a conclusione. Da segnalare anche le novità approvate dal Governo in favore del settore dell’agricoltura e, non da ultimo, l’intenso calendario di scadenze che si prospetta per le prossime settimane.

Non solo superbonus: la nuova stretta del Governo è su tutti i bonus casa

L’obbligo di ripartizione del superbonus in 10 anni riguarderà anche il bonus barriere architettoniche e si allungheranno di fatto le tempistiche previste per cittadini e imprese ai fini del recupero del credito d’imposta maturato.

Non è però questa l’unica novità contenuta nel testo dell’emendamento del Governo, fortemente voluto dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La nuova stretta che si appresta a prendere forma nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del decreto n. 39/2024 investe in generale tutti i bonus casa.

In particolare, tra le modifiche targate MEF vi è il divieto di cessione delle singole annualità delle detrazioni maturate a fronte dei lavori eseguiti. Una novità che rischia di penalizzare ancora una volta, e questa volta in via definitiva, gli incapienti che non sono riusciti a cedere in toto le rate dei bonus casa e del superbonus maturato.

La questione si lega anche al blocco della comunicazione di cessione del credito, con il venir meno della possibilità di remissione in bonis entro il 15 ottobre prossimo.

Chi entro lo scorso 4 aprile non è riuscito ad individuate cessionari intenzionati all’acquisizione delle somme, dovrà spalmare la totalità delle rate di detrazione nelle prossime dichiarazioni dei redditi e non potrà quindi valutare di anno in anno se cederle, anche alla luce della capienza o meno del bonus nell’IRPEF dovuta.

Cosa succede dunque agli incapienti?

In tal caso il rischio ormai concreto è di perdere l’intero incentivo maturato, non potendo più optare per la cessione delle rate successive alla prima e quindi “monetizzare” il bonus riconosciuto in via teorica. Un problema che allo stato attuale non rientra tra le priorità del Governo, impegnato a garantire gli equilibri della finanza pubblica.

La stretta però non si ferma qui e guarda anche al futuro: si va verso un bonus ristrutturazione slim dal 2028: la percentuale di detrazione spettante calerà al 30 per cento, contro il 50 per cento previsto ad oggi e, salvo proroghe, il 36 per cento previsto dal 2025 e a regime, stando a quanto previsto dall’articolo 16-bis del TUIR.

Dal decreto Agricoltura nuove agevolazioni e stop a pannelli solari sui terreni

Accesa la discussione anche sul decreto Agricoltura, approvato in Consiglio dei Ministri del 6 maggio ma per il cui testo bisogna attendere ancora.

Il Quirinale ha infatti bloccato il provvedimento, esprimendo rilievi su alcune delle novità previste e tra queste – evidenzia il Sole24Ore – sul passaggio dei Carabinieri Ambientali dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura.

Tra i punti critici del provvedimento anche il divieto di installazione di impianti fotovoltaici sui terreni agricoli, in ottica di preservazione delle terre produttive, con alcune eccezioni tra cui per gli impianti finanziati dal PNRR e ancora per i progetti agrivoltaici.

il provvedimento prevede in ogni caso anche agevolazioni per le imprese del settore, volte a:

  • sostenere il lavoro in agricoltura;
  • contrastare le pratiche sleali;
  • arrestare la diffusione della peste suina africana e la brucellosi;
  • contenere la diffusione e la proliferazione delle specie alloctone come il granchio blu;
  • razionalizzare la spesa;
  • migliorare l’efficienza del Sistema informatico agricolo nazionale (SIAN);
  • rafforzare i controlli nei settori agroalimentare e faunistico-venatorio.

Novità in arrivo anche sul fronte fiscale: per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 hanno subito una riduzione di fatturato almeno del 20 per cento rispetto all’anno precedente (dimostrata da apposita autocertificazione) è prevista la sospensione per un anno del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nel 2024.

Calendario delle scadenze fiscali sempre più intenso tra maggio e giugno

Se la discussione sulle ultime novità normative resta accesa, è bene puntare i riflettori anche sul calendario delle prossime scadenze fiscali.

Dal 20 maggio partirà la fase di modifica e invio del modello 730 precompilato. Per chi intende ricevere il rimborso IRPEF a luglio sarà una corsa contro il tempo e la trasmissione telematica dovrà avvenire entro la fine del mese.

Protagonisti delle scadenze del 31 maggio anche la rottamazione quater e il ravvedimento speciale, due degli adempimenti previsti nell’ambito della tregua fiscale.

Chiuso lo scadenzario di maggio, si partirà a strettissimo giro con i calcoli IMU: entro lunedì 17 giugno bisogna pagare la prima rata della tassa sulla casa.

 

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