Rifinanziamento della Nuova Sabatini e dei contratti di sviluppo. Nuovo stanziamento per il credito d’imposta per la Zes unica del Mezzogiorno.
Nuova garanzia SACE per gli investimenti green. Prestiti cambiari a favore delle PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo.
Nuovi criteri per l’erogazione dei contributi a sostegno del settore dell’editoria e dell’informazione.
Nuova Sabatini e contratti di sviluppo
Entrando nel merito delle misure, viene rifinanziata con 100 milioni di euro per l’anno 2024 la Nuova Sabatini. Nessuna modifica invece è apportata alla disciplina dell’agevolazione.
È invece autorizzata la spesa complessiva di 190 milioni di euro per l’anno 2024 e di 210 milioni di euro per l’anno 2025 per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriale (per l’utilizzo di dette risorse, il Ministero delle imprese e del made in Italy può impartire a Invitalia – soggetto gestore della misura – direttive specifiche al fine di sostenere la realizzazione di particolari finalità di sviluppo).
Copertura credito d’imposta ZES unica del Mezzogiorno
Il ddl definisce poi le risorse destinate al credito di imposta per la ZES (Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno, che sarà concesso sugli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024.
Lo stanziamento previsto è pari a 1,8 miliardi di euro per l’anno 2024.
Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Non sono agevolabili, comunque, i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro.
Il credito d’imposta maturato sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione e dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
Per le imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale, ittico e delle zone rurali.
Sono escluse dal regime agevolativo le imprese attive nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti (ad eccezione dei settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, come precisato nel corso dell’iter parlamentare di conversione del D.L. n. 124/2023) e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche e della banda larga, nonché creditizio, finanziario e assicurativo. Sono escluse anche le imprese in stato di liquidazione o di scioglimento e le imprese in difficoltà secondo la normativa comunitaria.
Nuova garanzia SACE per gli investimenti green
Sul fronte garanzie, secondo quanto indicato nel disegno di legge di Bilancio 2024, al fine di supportare investimenti infrastrutturali e produttivi realizzati in Italia, SACE è abilitata a rilasciare, fino al 31 dicembre 2029, garanzie connesse a investimenti nei settori delle infrastrutture, anche a carattere sociale, dei servizi pubblici locali, dell’industria e ai processi di transizione verso un’economia pulita e circolare e la mobilità sostenibile, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti, la sostenibilità e la resilienza ambientale o climatica e l’innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese.
Le garanzie, rilasciate in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, possono riguardare finanziamenti, sotto qualsiasi forma, inclusi portafogli di finanziamenti, concessi a imprese di grandi dimensioni, non in difficoltà, con sede legale in Italia e alle imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia.
Le garanzie possono essere rilasciate anche in favore di imprese di assicurazione nazionali e internazionali, autorizzate all’esercizio in Italia del ramo credito e cauzioni in relazione a fideiussioni, garanzie e altri impegni di firma, nonché in favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari partecipativi e non convertibili anche di rango subordinato.
Dalla lettura del ddl emerge invece la mancata proroga per il prossimo anno della garanzia SACE SupportItalia, destinata alle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori, ad eccezione del settore finanziario, con sede in Italia colpite dagli effetti economici negativi derivanti dall’aggressione militare russa contro la Repubblica ucraina, dalle sanzioni imposte dall’Unione europea e dai partner internazionali nei confronti della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia e dalle eventuali misure ritorsive adottate dalla Federazione Russa. A meno di proroghe che potranno intervenire nel corso dell’iter di approvazione della legge di Bilancio 2024 o in un altro provvedimento, quindi, la scadenza della misura resta fissata al 31 dicembre 2023.
Prestiti cambiari PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo
Il disegno di legge prevede poi un nuovo finanziamento a favore delle PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo.
I prestiti:
– hanno durata massima di cinque anni, con inizio del rimborso dopo ventiquattro mesi dalla data di erogazione.
Contributi alle imprese dei settori dell’informazione e dell’editoria
Vengono inoltre ridefiniti ed integrati i criteri per l’erogazione dei contributi a sostegno del settore dell’editoria e dell’informazione.
Nello specifico la nuova disciplina dovrà:
– prevedere tra i requisiti per l’accesso ai contributi, anche per le testate digitali, la dotazione di una struttura redazionale con almeno 4 giornalisti assunti a tempo indeterminato per le imprese editrici di quotidiani e di almeno 3 giornalisti per le imprese editrici di periodici, quale garanzia di un un’informazione di qualità;
– valorizzare le voci di costo legate a modelli imprenditoriali orientati a un’offerta editoriale innovativa;
– ammettere ai contributi a fronte della corresponsione ai giornalisti di una retribuzione non inferiore alla soglia minima stabilita dal contratto collettivo nazionale del comparto giornalistico;
– prevedere criteri premianti per l’assunzione di giornalisti e di professionisti in possesso di qualifica professionale nel campo della digitalizzazione editoriale, comunicazione e sicurezza informatica finalizzata anche al contrasto del fenomeno delle fake news, con una età anagrafica non superiore ai 35 anni;
– prevedere incentivi o criteri premiali a fronte della comprovata disponibilità delle imprese all’assunzione di giornalisti a seguito di operazioni di ristrutturazione aziendale;
– prevedere, per le testate locali espressioni delle realtà territoriali, percentuali, limiti massimi al contributo erogabile e criteri premiali differenziati anche in proporzione ai giornalisti assunti a tempo indeterminato in misura superiore al numero minimo richiesto come requisito di accesso;
– con riferimento alle edizioni su carta, valorizzare le voci di costo per la produzione della testata che hanno subito incrementi in ragione di eventi eccezionali;
– applicare criteri premiali per l’edizione digitale, anche in parallelo con l’edizione in formato cartaceo;
– rivedere e razionalizzare le norme procedimentali anche in un’ottica di semplificazione delle procedure.
Credito di imposta sull’acquisto della carta
Sempre a sostegno dell’editoria, viene confermato anche per il 2024 e il 2025 il credito d’imposta in favore delle imprese editrici di quotidiani e di periodici per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite (istituito dall’art. 188, D.L. n. 34/2020).
Il credito di imposta è previsto in misura pari al 30% delle spese sostenute, rispettivamente negli anni 2023 e 2024, entro il limite di 60 milioni di euro per ciascun anno, che costituisce limite massimo di spesa.
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