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La versione finale del decreto Agricoltura, che lunedì 6 maggio ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri, prevede infatti un compromesso sulle nuove installazioni fotovoltaiche nelle zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, mettendo fine – nelle parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – “all’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra” e insieme “salvaguardando alcune aree” dove sarà ancora possibile installare nuovi pannelli solari.

Per approfondire: Decreto agrivoltaico, previsti contributo PNRR e tariffa incentivante

Al di là del tema dello stop al fotovoltaico a terra, il dl emergenze in agricoltura approvato dal CdM, frutto di un lavoro congiunto Masaf-Mimit, prevede un pacchetto di interventi che spaziano dal sostegno al lavoro in agricoltura al contrasto alle commerciali pratiche sleali, con fondi per 3 milioni di euro per potenziare a tal fine i sistemi informatici dell’ISMEA. Attenzione anche a peste suina africana, brucellosi e proliferazione delle specie alloctone, come il granchio blu, e al potenziamento delle infrastrutture idriche, con l’introduzione di un procedimento speciale per la definizione degli interventi urgenti per far fronte alla crisi idrica.

Tra le misure di aiuto economico rientra la moratoria su mutui e finanziamenti, che è destinata alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 autocertifichino di aver subito una riduzione di fatturato.

Gli incentivi alle imprese del decreto emergenze agricoltura

Come anticipato, la prima novità sul fronte del sostegno alla liquidità delle imprese è la possibilità, per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, nell’anno 2023, hanno subito una riduzione del volume d’affari, pari almeno al 20%, rispetto all’anno precedente, di accedere alla sospensione per 12 mesi del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, in scadenza nel 2024, stipulati con banche, intermediari finanziari di cui all’articolo 106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e altri soggetti abilitati alla concessione di credito in Italia. La scadenza delle garanzie rilasciate dal Fondo di garanzia o da ISMEA su tali finanziamenti è automaticamente differita del medesimo periodo di sospensione o proroga.

Il decreto apre poi l’accesso agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale alle imprese agricole che, nel corso della campagna 2023, hanno subito danni alle produzioni di kiwi e alle piante di actinidia, a causa del fenomeno denominato “moria del kiwi”, e che non hanno beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici. Per contrastare gli effetti derivanti dalla peste suina africana e incentivare gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, il decreto va poi a potenziare il Fondo di conto capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza con un rifinanziamento di 5 milioni di euro per il 2024 e 15 milioni di euro per il 2025.

Tra le misure di sostegno anche l’ampliamento, per i periodi di contribuzione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, dei soggetti destinatari delle agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli che operano nelle zone colpite dalle alluvioni del 2023 e la rimodulazione della disciplina del credito d’imposta, riconosciuto per il 2024, a favore delle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli o in quello della pesca e dell’acquacoltura, che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES unica.

 

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